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Un coordinamento fra liberali e riformisti a partire dal Veneto
Data: 28/07/2014 | Categoria: Press | Pubblicato da:
    




Giovedì 24 luglio ALI ha promosso a Padova un incontro a cui ha invitato alcuni movimenti che ruotano nella galassia che si suole definire come liberale.

Lo scopo dell’incontro era di presentare alcune proposte di ALI su questioni particolarmente attuali in materia di fisco, lavoro, immigrazione e riforme, ma, con l’occasione, si è voluto fare anche il punto della situazione e ragionare sul da farsi, da parte di chi si sente “non allineato” rispetto ai due grandi artefatti schieramenti a cui si pretende di riferire i voti con la prossima legge elettorale e si sente, come qualcuno felicemente ha detto poco tempo fa, 0% berlusconiano, 0% CGIL, 100% riformista.

Ne è nato un aperitivo/dibattito con circa una quarantina di partecipanti.

Presenti, fra gli altri, il coordinatore regionale del Veneto di Scelta Civica, Alberto Toldo, il responsabile enti locali del Partito Liberale Italiano, Claudio Gentile, Thomas Bastianel e Claudio Morandin per Fare per Fermare il Declino, Marco Galeazzo dei Giovani per Fare, Daniele Ceschi della lista civica Padova 2020, Elvis Colla, aderente e tesserato all’ALDE, il consigliere regionale Diego Bottacin, tra i fondatori del movimento Verso Nord ed oggi in Scelta Civica.   

Temi specifici della serata tre: valori ed identità, la strada da seguire (dare man forte a Renzi, contribuire a rifondare il centrodestra, dare vita ad un nuovo movimento), quali modalità per seguirla. Inoltre, si sono fatte alcune valutazioni sulle prossime elezioni regionali in Veneto e sull’opportunità e le eventuali modalità di una presenza dei liberaldemocratici.

Nel corso dell’incontro è stato sottoposto ai presenti un questionario anonimo che ha suscitato molto interesse. Le domande? Cosa dovrebbero fare i rifomisti? Quale direzione fra le tre percorribili indicate sopra? Quali modalità per coordinarsi?

Alla domanda sul da farsi pressoché tutti hanno comunque risposto: provare a costituire un nuovo movimento. Qualcuno ha ritenuto invece sia opportuno battersi per rifondare il centrodestra. 

Alla domanda sull’opportunità di coordinarsi in vista di un’unione, tutti si sono invece detti favorevoli, purché, come ha detto una risposta, “ognuno rinunci al proprio simboletto”.

I partecipanti si sono lasciati con l’impegno di rivedersi a fine settembre, prima dei prossimi congressi di SC, del PLI e di Fare, dandosi l’obiettivo di essere in di più e di costituire un coordinamento che funga da presupposto e stimolo, anche a livello nazionale, per un futuro congresso fondativo.    

 




    
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